L’Inghilterra sta attraversando una crisi logistica di enormi proporzioni. Le scorte nei negozi e nei magazzini sono crollate ai livelli più bassi dal 1983. La ragione principale di tutto questo è una carenza stimata di 100.000 autisti di camion nel Regno Unito, necessari per far muovere merci e materiali. Questo in parte perché 14.000 autisti dell’UE hanno lasciato il paese dopo la Brexit, e solo 600 sono tornati.
La crisi della catena di approvvigionamento della Gran Bretagna è grave: gli scaffali dei supermercati sono vuoti. I fast food che ritirano frullati e bevande in bottiglia dai loro menu. I ristoranti sono costretti a chiudere per mancanza di derrate alimentari. Circa 70.000 maiali sono bloccati nelle fattorie perché non c’è la capacità di trasportarli e lavorarli.
Se la crisi dovesse continuare ci potrebbero essere scaffali vuoti nei supermercati nei prossimi mesi, cosa che preoccupa soprattutto in vista delle festività natalizie, e le aziende inizierebbero a risentire pesantemente della mancanza di approvvigionamento.
Una situazione difficile che necessita disponibilità e flessibilità. Caratteristiche che da sempre sono il punto di forza di J&L.
“Da molti anni – commenta Ivan Senatore – colleghiamo l’Inghilterra al continente. Ci siamo concentrati molto sui clienti legati all’automotive ma siamo cresciuti tanto anche su trasporti industriali, bilici e carichi completi. La Brexit non ha cambiato i nostri programmi, anzi. Ci ha spinti a rafforzare le rotte da e verso l’Inghilterra ed oggi, grazie alla nostra flotta e alla rete, siamo in grado di garantire consegne espresse verso il Regno Unito da tutta Europa e gestiamo partenze giornaliere dai nostri HUB di Torino e Oderzo. A supporto dell’import e dell’export offriamo inoltre servizi a supporto della supply chain dei clienti e offriamo un efficiente servizio di transit point, movimentazione merci e stoccaggio”